Malattie cardiovascolari: l’importanza della prevenzione

Le malattie vascolari costituiscono la causa più frequente di mortalità e invalidità nella popolazione adulta, seconde soltanto all’infarto del miocardio. Seguono, l’ictus cerebrale e poi le arteriopatie periferiche.

Abbiamo parlato con il dottor Riccardo Tomassini, specialista in angiologia e chirurgia vascolare, dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari e di come fare prevenzione.

La principale lotta alle malattie vascolari consiste nella prevenzione, che comprende:

  • Informazione ed educazione ad un corretto stile di vita
  • controllo dei principali fattori di rischio
  • diagnosi precoce con conseguente trattamento della patologia

La causa più frequente delle arteriopatie è l’arteriosclerosi o degenerazione sclerotica, ossia un irrigidimento della parete del vaso che perde la sua naturale elasticità.

Altra manifestazione importante dell’arteriosclerosi è l’aterosclerosi. Nella parete dell’arteria si accumulano sostanze, vedi il colesterolo, che vanno a formare la cosiddetta placca ateromasica che tende a restringere (stenosare) o ad ostruire completamente il lume del vaso causando ischemia o infarto.

Un’altra conseguenza possibile dell’arteriosclerosi, oltre che l’indurimento del vaso e la formazione di placche, può essere la dilatazione (ectasia) o lo sfiancamento della parete di un’arteria (aneurisma). Il pericolo maggiore in questi casi è la rottura della parete con conseguente emorragia che in alcuni casi si tampona, mentre più frequentemente si crea uno shock emorragico importante e la morte del paziente.

I fattori di rischio delle malattie cardiovascolari

Molti sono i fattori di rischio responsabili della malattia arteriosclerotica. In particolare l’aumento cronico della pressione arteriosa, aumento della glicemia (diabete), l’aumento dei lipidi nel sangue (Colesterolo LDL, Trigliceridi), il fumo di sigaretta, l’obesità, la vita sedentaria, lo stress, l’uso non appropriato e non controllato di farmaci a base di estro-progestinici, la predisposizione familiare, mentre recentemente sono stati individuati come fattori di rischio l’aumento dell’omocisteina e la mutazione in omo o eterozigote di fattori della coagulazione del sangue (trombofilia). L’età è un fattore di rischio molto importante e per quanto riguarda il sesso gli uomini sono in genere più colpiti delle donne, ma dopo la menopausa tale tendenza può anche invertirsi.

Per la prevenzione vascolare molto importanti sono lo screening e una diagnosi e trattamento precoce della malattia.

Nei soggetti a rischio sono opportune visite specialistiche e soprattutto esami, oltre che di routine come quelli ematici, elettrocardiogramma, ma anche più specifici come l’ecocolordoppler carotideo, dell’aorta addominale e degli arti inferiori, utili alla diagnosi precoce delle arteriopatie (cioè prima che la malattia si manifesti in modo conclamato e irreversibile). Nella maggior parte delle arteriopatie diagnosticate con gli ultrasuoni è importante instaurare una terapia medica che riduca la progressione della placca ateromasica o la formazione di un trombo. In ogni caso, una lesione vascolare diagnosticata mediante ecocolordoppler, sia essa trattata con terapia medica oppure corretta chirurgicamente, merita di essere seguita nel tempo sempre con lo stesso metodo onde evitare recidive (follow up).