Cos’è l’HPV
L’infezione da Papilloma Virus Umano ( HPV =Human Papilloma Virus) è un’infezione molto diffusa ed è trasmessa prevalentemente per via sessuale.
Nella gran parte dei casi l’infezione da HPV è limitata nel tempo e non presenta sintomi evidenti, mentre a volte si palesa tramite lesioni benigne delle mucose e della cute.
In casi più rari, in cui il sistema immunitario non riesce a debellare rapidamente il virus, l’HPV può determinare l’insorgenza di forme tumorali (quali il tumore della cervice uterina, oggi l’unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione), in sede genitale (vulva, vagina, ano, pene) ed extra-genitale (cavità orale, faringe, laringe).
Quando l’HPV causa il tumore
Nel caso in cui l’infezione si cronicizzi, la lesione tumorale si palesa di solito nell’ arco di 7-15 anni dal contagio.
Le conseguenze sono legate al tipo di ceppo virale con cui si entra in contatto. Fino ad oggi sono stati isolati più di 120 tipi di HPV, classificati in base al rischio di trasformazione tumorale: alto rischio e basso rischio.
Per quanto riguarda i sierotipi a basso rischio, dopo le prime fasi, quasi sempre asintomatiche, l’infezione si manifesta tipicamente con la comparsa di verruche in sede genitale su cervice uterina, vulva, vagina, perineo o ano, oppure extra-genitale a livello di naso, bocca o laringe.
Nelle infezioni riguardanti i sierotipi ad alto rischio, invece, le manifestazioni sono subcliniche, non identificabili ad occhio nudo ma apprezzabili attraverso esami specifici. I sintomi del tumore al collo dell’utero possono essere del tutto assenti, oppure così lievi e sfumati da passare completamente inosservati.
Come si individua l’infezione da HPV
Alla base di una tempestiva ed efficace individuazione delle lesioni causate dall’HPV ci sono sicuramente i programmi di screening specifici. Ad oggi il mezzo di prevenzione e diagnosi più utilizzato nelle donne tra i 28 e i 65 anni è il Pap-Test.
Si calcola che eseguendo il Pap-Test ogni 2-3 anni, il rischio di sviluppare un tumore cervicale si riduce di circa il 70%.
Negli ultimi anni, tuttavia, la letteratura internazionale ha evidenziato l’importanza fondamentale del Test HPV attraverso il quale si ricerca la presenza del Papilloma Virus umano a livello dei tessuti mucosi. Questo esame è in grado di riscontrare la presenza di DNA di virus oncogeno (ovvero responsabile dell’insorgenza del tumore) nei tessuti della cervice uterina, vagina, vulva, ano, mucosa buccale.
È stato infatti osservato che il solo Pap-test può avere un 30% di risposte falsamente negative mentre l’HPV Test risulta molto più accurato nel rilevamento di eventuali lesioni virali. L’HPV-test consente di individuare i soggetti a rischio con largo anticipo rispetto alla comparsa della sintomatologia
In caso di anomalie negli screening, si procede ad eseguire una Colposcopia o una Vulvoscopia, esami ambulatoriali che consentono di individuare eventuali alterazioni a livello della cervice uterina, vagina e vulva, attraverso l’evidenziazione in vivo dei tessuti lesionati. Se necessario, in questa sede si effettuano anche biopsie mirate per valutare l’entità della lesione.
Ci sono cure per l’HPV?
Al momento non esistono terapie farmacologiche per eradicare il virus dall’organismo: l’unica forma di prevenzione e cura è il VACCINO.
Nei casi in cui l’infezione non regredisca spontaneamente, eventuali manifestazioni (verruche e condilomi) possono essere trattati
con trattamenti chirurgici locali per la rimozione delle lesioni quali laserterapia, diatermocoagulazione o crioterapia.
Infine, l’asportazione chirurgica è consigliata per le cellule precancerose localizzate nel collo uterino, pratica che garantisce ottimi risultati senza inficiare le funzioni riproduttive della donna.
Come si contrae l’HPV
L’infezione da HPV si contrae per via diretta e principalmente sessuale.
Tra i fattori di rischio secondari, legati soprattutto al tumore cervicale, ci sono il fumo di sigaretta, disturbi alimentari (anoressia e obesità) uso prolungato di contraccettivi orali e abuso di droghe e alcol.
Come si previene l’HPV
La prevenzione primaria avviene mediante la vaccinazione e costituisce, oggi, la via più efficace e sicura per combattere il rischio di infezione da HPV.
I vaccini disponibili sono due: quadrivalente e, dal 2017, nonavalente. Entrambi sono indicati per contrastare la formazione di lesioni da ceppi HPV ad alto e basso rischio.
La vaccinazione attualmente è indicata e raccomandata alle donne in tutte le fasce di età e negli uomini entro i 26 anni.
I risultati degli studi clinici riportano una considerevole efficacia preventiva dei vaccini: circa il 98%.
La diffusione dell’HPV è ampissima: si stima che circa l’80% delle donne sessualmente attive contragga l’infezione almeno una volta nella vita, con una prevalenza nelle giovani donne tra i 25 e i 35 anni, e che circa il 50% venga a contatto con un ceppo “ad alto rischio”.
Si tratta quindi di un evento comune che, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente, ma che in casi più rari può evolvere in severe forme tumorali.